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La raccolta fondi servirà a pagare il biglietto aereo, l’ospitalità e i rimborsi spese a tre rappresentanti degli indiani Sarayaku , ed a altre eventuali spese relative all’evento
Conoscere i nativi Kichwa della foresta amazzonica Ecuadoriana e` come conoscere coloro a cui vorremmo fosse consegnato il destino del mondo.
Nella foresta amazzonica Ecuadoriana i nativi hanno affrontato e vinto il processo contro il governo ecuadoriano, accusato, dinanzi alla Corte Interamericana dei Diritti Umani, di aver permesso ad una compagnia petrolifera argentina di penetrare nel territorio Sarayaku ed iniziare uno sfruttamento dello stesso, senza aver in alcun maniera informato ed ascoltato la volontà degli abitanti locali. Per fortuna quello sfruttamento, al di là delle tonnellate di esplosivo che sono ancora nel sottosuolo, non ha comportato altri danni alla foresta e alla comunità locale.
Una sentenza storica del 2012 ha bloccato un tale scempio. Una sentenza per la quale la comunità ha combattuto durante 10 anni, utilizzando un’intelligente strategia di comunicazione e di utilizzo dei mass media, contro gli interessi delle multinazionali. L’importante sentenza ha affermato il diritto dei popoli nativi ad essere riconosciuti come proprietari delle loro terre ancestrali e delle risorse naturali tradizionalmente utilizzate che si trovano in esse. Nel caso in cui i governi volessero utilizzare tali risorse dei territori indigeni saranno obbligati a realizzare previ studi di impatto ambientale e sociale, ad avere il consenso dei popoli coinvolti e, nell’eventualità, a condividerne con essi i benefici. La giurisprudenza degli organi americani e, in particolare, della Corte interamericana, ha creato un articolato sistema di tutela delle terre ancestrali dei popoli indigeni sulla base dell’interpretazione dell’art. 21 della CADU che tutela il diritto di proprieta’. Secondo la lettura della norma fornita dalla Corte, I membri dei popoli indigeni godono di un diritto sulle terre ancestrali il cui esercizio e’ regolato da un sistema di proprieta’ collettiva indivisa.
Grazie al suo ultimo documentario – I discendenti del Giuaguaro – che il nativo Eriberto sta promuovendo nel mondo, la battaglia per il diritto di disporre della propria terra secondo i desiderata di chi ci abita, offre interessanti spunti di riflessione che riguardano anche la nostra vita, con particolare riguardo al tema dei beni comuni come l’acqua, l’aria, il patrimonio boschivo, messi a repentaglio da comportamenti antitetici con il diritto alla salute delle persone, mai disgiunto, dalla tutela del territorio dove le persone vivono.
Il 3 novembre, a Firenze , dopo la proiezione del filmato: “I discendenti del Giaguaro”, ascolteremo le sagge parole di un popolo che vive in simbiosi e in totale rispetto con la loro terra, seguira’ un dibattito con ospiti illustri a partire dal costituzionalista Prof. Ugo Mattei, Presidente del Comitato Popolare di Difesa dei Beni Pubblici e Comuni Stefano Rodota’.
Iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Atto Primo: Salute Ambiente Cultura
Per info su dove verrà realizzato il convegno (ancora da stabilire) scrivere a : 1attoprimo@gmail.com
I dettagli delle spese effettuate saranno inviate a chi ne farà richiesta per mail
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