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Salviamo Adama dalla mutilazione genitale

Una campagna di
Aldo Romaro

Contatti

Una campagna di
Aldo Romaro

Salviamo Adama dalla mutilazione genitale

Salviamo Adama dalla mutilazione genitale

Campagna terminata
  • Raccolti € 4.010,00
  • Sostenitori 112
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

Una campagna di 
Aldo Romaro

Contatti

Il Progetto

Adama Barry è una bambina guineana nata il 25 aprile 2016.

Suo padre Mamadou Barry è un giornalista guineano, che, nell'agosto 2016, durante un reportage su una manifestazione dell'opposizione è stato fermato dai militari dall'esercito guineano che gli hanno sparato a freddo una raffica di mitra. Per questo motivo è fuggito in Italia dove ha ricevuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Adesso vive e lavora a San Donà di Piave (VE).

La moglie di Mamadou, Djenabou Tounkara, e la figlia Adama sono rimaste in Guinea e attendono che Mamadou riesca ad ottenere il ricongiungimento familiare. In Guinea, però, è tradizione che al compimento dei 3 anni le bambine siano sottoposte a mutilazione genitale. Una  pratica patriarcale che prevede la mutilazione del clitoride. L'Unicef asserisce che il 97% delle donne in Guinea sono state sottoposte a questa pratica - https://www.unicef.ch/it/...lotta-alle-mutilazioni-genitali-femminili-guinea

Sia Mamadou che sua moglie Djenabou sono contrari, ma la decisione è già stata presa dalle due nonne di Adama anche sfruttando il fatto che Mamadou è distante dalla famiglia.

Adama compie i 3 anni il prossimo 25 aprile. I tempi burocratici per ottenere il ricongiungimento familiare sono purtroppo lunghi e quindi l'unico modo per salvare Adama è quello di farla venire in Italia con sua madre entro i primi giorni di aprile con un visto turistico e poi utilizzare il periodo del visto per ottenere il ricongiungimento familiare.

Le spese che si dovranno sostenere sono ingenti: 120 euro per il visto, 200 per l'assicurazione sanitaria, 1.600 euro di disponibilità economica per la sussistenza in Italia, da dimostrare per ottenere il visto, 2.000 euro per il biglietto aereo di andata e ritorno. 

In tutto circa 4.000 euro. Non è una grande cifra, ma è una spesa che Mamadou da solo non è in grado di sostenere perché guadagna poco più di 600 euro al mese e spende 300 euro per una stanza affittata senza contratto.

Per questo mi ha chiesto di attivare questa campagna di crowfunding.
Per ogni richiesta di informazioni o chiarimenti potete scrivere al mio indirizzo email aldo.romaro@tiscali.it

Rendicontazione

Tutte le spese sostenute saranno riportate qui sotto e saranno documentate nell'area visibile ai sostenitori della campagna.

Nel caso si raccogliesse più di quanto verrà speso per il viaggio di Djenabou e Adama, i fondi rimanenti saranno utilizzati per le spese di ricongiungimento familiare comunque per garantire la loro permanenza in Italia.

Spese sostenute fino ad oggi

€ 155: costo rilascio 2 passaporti con procedura di urgenza (25.02.19)
€ 126: anticipo per prenotazione ostello 2 persone x 28 gg pensione completa (14.03.19)
€ 200: 2 garanzie fidejussorie di € 3.905 ognuna (19.03.19)
€ 120: 2 polizze assicurative sanitarie (19.03.19)
€ 20: 2 prenotazioni volo Conakry/Italia e ritorno (19.03.19)
€ 39: spedizione documenti via DHL a Conacky (19.03.19)
€ 167: spese di agenzia per le pratiche del visto (19.03.19)
€ 120: costo rilascio visti (19.03.19) 
€ 50: affitto stanza e spesa per il cibo  (30.03.19) 
€ 150: affitto stanza, spesa per il cibo, per i vestiti, per le medicine e le vaccinazioni di Adama (08.04.19) 

Trasferimento in Sierra Leone

€ 22 per il trasferimento di denaro (700 euro) in Guinea
€ 150 vestiti, valigia, medicine e cibo per il viaggio di Adama
€ 35 trasporto collettivo fino alla frontiera
€ 110 trasporto collettivo fino al confine della regione del villaggio dell'amica
€ 13 trasporto collettivo fino al capoluogo della regione
€ 16 trasporto collettivo fino al villaggio
€ 105 mancia guardie di frontiera (Adama viaggia senza un permesso del padre perché non abbiamo trovato il modo di farlo avere in maniera "ufficiale") 
€ 60 per la settimana di permanenza nel capoluogo
€ 35 ricariche telefono
€ 175 per la permanenza da fine aprile a metà maggio.

Trasferimento in Senegal

€ 600 per il viaggio (appena possibile pubblichiamo la distinta esatta)
€ 200 per l'alloggio in casa privata dal 26 giugno al 15 luglio.
€ 10 per le nuove prenotazione aeree di andata e ritorno per il periodo 15 luglio - 12 agosto
€ 50 per i nuovi moduli di richiesta visto per il periodo 15 luglio - 12 agosto
€ 64 per la spedizione a Dakar delle nuove prenotazioni aeree e alberghiere e delle richieste visto.

Richiesta visto - ulteriori spese

€ 120 costo rilascio visto aggiuntivo (non era stato pagato a Conakry)
€ 80 autenticazione firma Djanabou su autorizzazione parentale all'espatrio per ADAMA (Ambasciata Guinea a Dakar)
€ 54 invio certificato di matrimonio e certificato di nascita a Dakar
€ 50 autenticazione firma Mamadou su autorizzazione parentale e certificazione copie carta identità e permesso soggiorno
€ 54 invio autorizzazione parentale di Mamadou a Dakar
€ 100 certificazione autenticità certificato di matrimonio e certificato di nascita (Ambasciata Guinea a Dakar)
€ 100 ricariche telefoniche per tutte le telefonate necessarie
€ 200 affitto casa dal 16 luglio al 31 luglio

totale provvisorio € 3.540

Aggiornamenti

sabato 16 marzo.

In questi giorni sono state (quasi) terminate le pratiche per il rilascio del visto: assicurazione sanitaria, garanzia fidejussoria, lettera formale di invito, prenotazione alberghiera. Martedì prossimo tutto verrà spedito all'ambasciata italiana a Conakry in Guinea. E qui c'è già il primo intoppo perché il visto non lo rilascia l'ambasciata di Conakry, ma quella di Dakar in Senegal. Per cui nel giro di una settimana Djenabou e Adama dovranno andare in Senegal, richiedere il visto e aspettare fino a quando non verrà rilasciato.  

Nel frattempo si sta procedendo anche con la pratica per il ricongiungimento familiare. Il primo passo sarà quello di richiedere la trasformazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari di Mamadou in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. E qui c'è il secondo intoppo perché Mamadou ha il lavoro ma non ha una casa affitatta regolarmente, che invece è indispensabile avere per la trasfoormazione del visto. Per cui stiamo anche cercando una stanza con affitto regolare a Padova. 

Martedì 19 marzo.

I documenti necessari per il visto sono stati predisposti e inviati a Conakry. Sono: dichiarazione di invito, prenotazione in ostello a pensione completa, polizza sanitaria, garanzia fidejussoria, prenotazione del volo A/R Conakry - Italia. Sono stati spediti a parte i 120 € necessari per i due visti. 

Giovedì 21 marzo.

I documenti per il visto sono arrivati a Conakry

venerdì 29 marzo.

La famiglia ha capito le intenzioni di Mamadou e di Djenabou ed è esplosa una crisi.
Djenabou e Adama sono andate via di casa e hanno trovato sistemazione da una amica.
Si tratta di una soluzione provvisoria che può durare al massimo qualche giorno.
In questo momento Djenabou sta cercando una casa in cui poter vivere nell'attesa di essere convocata dall'ambasciata italiana a Dakar, per il colloquio preliminare al rilascio del visto.

Nel frattempo i documenti per il visto sono ancora a Conakry, e dovrebbero partire oggi per l'ambasciata di Dakar.
Questo perché, nonostante siano stati inviati tutti i documenti previsti dalla normativa (lettera di invito, garanzia fidejussoria, polizze sanitarie, prenotazione del volo andata ritorno, prenotazione con caparra per un mese in pensione completa) ci hanno chiesto ulteriori garanzie sulla disponibilità economica sufficiente alla permanenza in Italia.

Grazie alla raccolta fondi abbiamo potuto versare 3.000 euro sulla Postepay di Mamadou e inviare l'estratto conto a Conakry.
Per maggior sicurezza abbiamo inviato anche le buste paga e il modello unico 2018 dell'invitante.
Speriamo che adesso l'ambasciata di Dakar accetti la domanda di visto e convochi Djenabou per il colloquio.

Appena ricevuto l'invito Djenabou con la bambina dovranno partire per il Senegal. Il viaggio si fa in macchina (una specie di taxi collettivo) e dura due giorni. Il costo dovrebbe essere tra i 30 e 40 €.
Dopo il colloquio dovranno aspettare alcuni giorni per la risposta. E naturalmente cercare una sistemazione. I costi dovrebbero essere meno di 30€ alla settimana tra l'affitto di una stanza e il costo del cibo.

Lunedì 15 aprile

Da due settimane Djenabou e Adama vivono in un casa affittata, distante dalla famiglia.

Lo scorso giovedì è arrivata la risposta dell'ambasciata di Dakar, che però ha fissato il colloquio per il visto fra tre mesi, il 5 luglio.

Assieme con Barry e Djenabou abbiamo deciso che non è possibile aspettare fino a luglio nella nuova casa dove stanno da 15 giorni, perché è troppo alto il rischio di incontrare per caso qualcuno che le conosce e che può dire alla famiglia dove sono.

Per questo motivo abbiamo deciso assieme che si trasferiranno in un altro Paese dove vive una amica che le può ospitare fino a luglio.

Chiaramente tutta questa situazione che si è venuta a creare ha portato ad alcune spese che non avevamo previsto. Per l'affitto della stanza, per i vestiti (andando via dalla casa non hanno potuto portare via quasi nulla, per non insospettire la famiglia) e anche per le comunicazioni telefoniche con Djenabou, che non possono più essere fatte tramite WhatsApp perché nella nuova casa non c'è connessione internet. 

Per il momento aggiorniamo la lista delle spese con i costi che sono stati sostenuti questi 15 giorni e appena Djenabou e Adama arriveranno dalla loro amica riusciremo a comunicare i costi del viaggio e di questi tre mesi di vacanza forzata.

Lunedì 3 giugno

Ci scusiamo con tutti per il ritardo nell'aggiornarvi sulla situazione. 

Il 19 aprile Adama e Djenabou sono partite da Conakry, e dopo due settimane circa sono riuscite ad arrivare al villaggio dell'amica in Sierra leone.

Il viaggio non è stato semplice né economico. Per viaggiare si usano delle auto private che effettuano trasporti collettivi. Per il viaggio ne sono servite 4. Una da Conackry alla frontera, e poi altre tre per arrivare alla città più vicina al villaggio, che è quasi al confine con la Liberia, dove hanno dovuto aspettare altri 5 giorni che l'amica andasse a prenderle.

Prima di partire hanno anche dovuto ricomprare i vestiti, perché quando se ne erano andate via da casa, a fine marzo, non avevano potuto portare via niente per non allarmare la famiglia, che abita nella stessa casa. In tuto per il viaggio e per le prime due settimane di permanenza sono statei spasi circa 700 euro. Ne abbiamo inviate altre 300, che per il momento non abbiamo contabilizzato, aspettando il dettaglio dellse spese

Adesso rimarranno lì per altri due o tre settimane e poi cominceranno il viaggio fino a Dakar, in Senegal, dove hanno appuntamento con l'ambasciata italiana il 5 luglio per il colloquio prima del rilascio del visto

Lunedì 17 giugno
Djanabou e Adama si stanno preparando per il viaggio a Dakar dove hanno appuntamento con l'ambasciata italiana il 5 luglio prossimo, per il colloquio per il visto. Il viaggio sarà molto lungo. Koidu, il paese della Siera Leone dove si trovano dista oltre 1.500 chilometri da Dakar. Dovranno tornare in Guinea, attraversarla tutta e poi entrare in Senegal e fare altri 600 chilometri per arrivare a Dakar. Stiamo cercando un alloggio per loro a Dakar. Abbiamo inviato a Djenabou circa 600 euro per il viaggio che sarà fatto tutto su taxi collettivi (non esistono altri mezzi di trasporto).

Mercoledì 26 giugno

Djanabou e Adama sono arrivate a Dakar. il viaggio è durato 4 giorni. Abbiamo trovato per loro una sistemazione in una casa privata per 10 euro al giorno. Abbiamo prenotato per 20 giorni pensando che dopo il colloquio del 5 ci vorrà qualche giorno prima che l'ambasciata italiana rilasci i visti (sperando che li conceda davvero).  Abbiamo anche dovuto rifare alcune delle carte necessarie per il visto: la prenotazione alberghiera in Italia che avevamo già fatto per il mese di aprile e abbiamo dovuto spostare al periodo tra il 15 luglio e il 12 agosto, e ugualmente per quanto riguarda il modulo di richiesta del visto che abbiamo dovuto rifare modificando le date. Poi abbiamo dovuto rispedire tutto con un corriere a Dakar, perché giustamente l'ambasciata vuole gli originali e non le fotocopie. Appena Djanabou ci darà la distinta dei soldi spesi per il viaggio, aggiorneremo la nota spese.

Djanabou e Adama nella casa di Dakar

Venerdì 5 luglio

Oggi è il giorno del colloquio con l'ambasciata per il visto. Speriamo che lo concedano. 

Martedì 9 luglio

Infiniti problemi al colloquio per il visto, venerdì scorso. Innanzitutto non era un colloquio ma un pre-colloquio presso una agenzia privata (Visa Center) a cui l'ambasciata italiana di Dakar ha affidato in outsourcing il controllo delle richieste di visto.

Primo problema: era stato prenotato (e pagato 120 euro) un solo colloquio, mentre ne dovevano essere prenotati 2 (pagando 240 euro) uno per la mamma e uno per la bambina di tre anni!  Grazie alla gentilezza degli operatori (e pagando i rimanenti 120 euro) il primo problema è stato risolto. 

Secondo problema: mancavano i documenti relativi all'espatrio della bambina, documenti che né l'agenzia a cui ci si era rivolti, né i nostri corrispondenti a Conakry avevano capito che invece erano necessari. Parlando direttamente al telefono con l'ambasciata e il Visa Center di Dakar si è riusciti a capire cosa mancava e a chiedere un ritardo sul controllo dei documenti fino a mercoledì prossimo (domani). 

Già venerdì abbiamo spedito a Dakar via DHL l'originale del certificato di nascita e di quello di matrimonio che aveva con sé Mamadou, qui in Italia. Sono arrivati ieri e oggi Djanabou li sta "legalizzando" (100 euro) all'ambasciata della Guinea in modo tale che possano essere accettati dall'ambasciata italiana. Ieri Djenabou ha anche autenticato la propria firma sull'autorizzazione parentale all'espatrio, sempre presso l'ambasciata della Guinea a Dakar (80 euro).

Sempre ieri, ma qui in Italia, siamo riusciti ad autenticare in Comune la firma di Mamadou sull'autorizzazione all'espatrio, oltre che a certificare la copia conforme delle fotocopie della carta d'identità e del permesso di soggiorno, e a far legalizzare tutto in prefettura a Padova. Abbiamo poi spedito il tutto a Dakar dove arriverà domani mattina.

Domani Djanabou dovrà recuperare l'ultimo invio e portarlo assieme agli altri documenti al Visa Center, che quindi inoltrerà tutti i documenti all'ambasciata italiana.

Speriamo bene.

I soldi sono agli sgoccioli, ma se l'ambasciata concede il visto si dovrebbe riuscire a pagare sia i biglietti aerei sia la permanenza all'ostello per le 4 settimane.

Martedì 30 luglio

Brutte notizie

Tutti i documenti necessari per la richiesta del visto, compresi e i passaporti di Djenabou e di Adama, sono stati consegnati all'ambasciata italiana di Dakar giovedì 11 luglio scorso.

Da quella data l'ambasciata formalmente non ha dato alcuna risposta.

Dopo una decina di giorni ho cominciato ad insistere con l'ambasciata per avere una risposta, e il 24 luglio mi hanno informato via email che la risposta sarebbe stata negativa.

E' passata un'altra settimana ma la risposta formale non è stata data e nemmeno sono stati restituiti i passaporti.

Infornandomi del motivo al centralino dell'ambasciata mi è stato detto che le direttive ricevute da Roma prevedono che la risposta non venga data prima di un mese, e che il ritardo nella comunicazione potrebbe arrivare fino a 3 mesi.

Questo significa non solo che Djenabou e Adama sono bloccate in Senegal, perché l'unico documento della bambina è il passaporto, ma anche infinite altre difficolta, tra cui non ultima difficoltà a ricevere soldi tramite money transfer in Senegal, dal momento che sono prive di documenti validi (la Carta d'identità della Guinea non è valida in Senegal)

Ieri abbiamo inviati altri 200 euro per l'affitto, ma speriamo di aver trovato una soluzione di ospitalità presso una missione francescana nella periferia di Dakar.

Djenabou e da Mamadou ringraziano tutti quelli che li hanno sostenuti. Non è stato tutto inutile. Grazie alla solidarietà che hanno ricevuto è stato possibile per Djenabou e Adama vivere per 4 mesi lontano dalla famiglie che forse oggi per questo possono essere portate a riconsiderare la loro decisione di far mutilare Adama.

Inoltre in questo periodo è stato possibile procedere con la richiesta di titolo di viaggio da parte di Mamadou che dovrebbe riceverlo entro una decina di giorni.

Questo da una parte gli potrà permettere di recarsi in Senegal per sostenere Djenabou e dall'altra è il primo step della procedura per ottenere il ricongiungimento familiare.

Anche se per il momento la situazione non è risolta, un grazie a tutti quelli che hanno sostenuto questa campagna.

Commenti (27)

Per commentare devi fare
  • IM
    Isabel Mi sembra che ci siamo quasi - benvenuta piccola Adama!
    • avatar
      Alice Se insieme possiamo cambiare in meglio la vita di una persona perché non provarci? Buon tutto!!
      • CR
        Chiara I colleghi della Romaro Engineering sostengono il progetto Salviamo Adama
        • AR
          Aldo Ciao Chiara, ringrazia tutti i tuoi colleghi.
          5 anni, 1 mesi fa
      • ap
        anna Sono certa che ce la farai, piccola Adama, ad avere un bellissimo futuro. Un abbraccio a te ed ai tuoi coraggiosi genitori.
        • GM
          Guglielmo Grazie e complimenti ad Aldo, Mamadou e a tutte le persone che sostengono questo progetto. In bocca al lupo
          • AR
            Aldo grazie Guglielmo e ... crepi il lupo
            5 anni, 1 mesi fa
        • VS
          Vittoria In bocca al lupo
          • AR
            Aldo che crepi il lupo :)
            5 anni, 1 mesi fa
        • avatar
          Massimo Buona fortuna!
          • avatar
            Margherita Anche Nicole sostiene Adama
            • AR
              Aldo una abbraccio a Nicole
              5 anni, 1 mesi fa
          • avatar
            Margherita Storiedipiazzamercato laboratorio di scrittura è con Adama e la sua famiglia
            • avatar
              Daniela speriamo di farcela!